La Società Italiana di Medicina Ambientale (SIMA) ha risposto all’appello pubblicando una lettera su The Lancet il 12 Ottobre 2019 chiedendo un pieno impegno dei Rettori delle Università italiane e ottenendo dalla Giunta della CRUI l’approvazione del Manifesto dell’Iniziativa SIMA U4ALL nella seduta del 16 Ottobre 2019.
La conferenza stampa di presentazione dell’iniziativa si è tenuta presso la Sala Stampa della Camera dei Deputati – col sostengo dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e della Commissione Europea – alla presenza del Presidente CRUI, del Viceministro alla Salute, del Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio e del Presidente SIMA.
La prospettiva indicata è quella di adoperarsi in tutti gli Atenei perché il tema del cambiamento climatico e delle sue conseguenze sullo stato di salute del Pianeta e degli esseri viventi riesca ad “informare” in maniera specifica ogni corso di laurea e post-laurea. Il principale impegno richiesto ai Rettori – e per loro tramite ai Dipartimenti Universitari – è quello di attivare uno specifico curricolo dedicato ai determinanti ambientali e sociali della salute (con attribuzione di almeno 1 CFU) non solo per gli studenti di Medicina ma anche per quelli che frequentano altri corsi di laurea scientifici (Scienze Biologiche, Scienze Ambientali, Biotecnologia, Farmacia, Chimica, Fisica) o tecnico-scientifici (come Ingegneria e Architettura) e fino a ricomprendere anche le lauree umanistiche, economiche e giuridiche.
A distanza di un mese dalla presentazione pubblica del programma U4ALL, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha fornito a SIMA indicazioni di dettaglio sulla tipologia di argomenti e obiettivi formativi che risultano indispensabili per un’adeguata strutturazione di un curricolo ideale sui determinanti ambientali e sociali della salute.
SIMA è quindi in grado di promuovere l’attivazione di un curricolo dedicato ai determinanti ambientali e sociali della salute nelle singole Università offrendo un pacchetto di lezioni già predisposte e fruibili direttamente dagli studenti tramite piattaforma e-learning di Ateneo in tre percorsi differenziati (per le lauree scientifiche, tecnico-scientifiche e del settore umanistico-economico-giuridico), a cura degli esperti e membri del Comitato Scientifico SIMA. Alle lezioni erogate in modalità on-line è possibile abbinare dei momenti introduttivi, di monitoraggio e di verifica on-site, con presenza in aula, anche con il diretto coinvolgimento di Docenti dell’Università. SIMA può fornire l’accesso a piattaforme e-learning nel caso di Atenei sprovvisti di tale servizio che volessero aderire all’iniziativa.
Oltre a garantirle l’attivazione di un curricolo sui determinanti ambientali e sociali della salute rispondente agli standard dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, SIMA può assistere l’Ateneo al fine di:
- Creare sinergie specifiche con i Dipartimenti Universitari perché il tema del cambiamento climatico e delle sue conseguenze sullo stato di salute del Pianeta riesca ad “informare” in maniera specifica ogni corso di laurea o post-laurea, promuovendo al contempo studi e ricerche di soluzioni innovative in tema di misure di “adattamento e contrasto ai cambiamenti climatici”;
- Collaborare nell’ambito della terza missione alla diffusione di una cultura della sostenibilità attraverso l’organizzazione di conferenze, seminari, webinar;
- Stimolare la pubblicazione di studi e ricerche in diverse discipline (dall’architettura sostenibile, economia, produzione industriale e agricoltura all’epidemiologia, chimica e medicina), attivando “special issue” su riviste scientifiche, per favorire il necessario trasferimento di conoscenze dall’ambito scientifico ai decisori, affinché il mondo accademico sia pienamente coinvolto nel processo partecipativo che deve riunire l’intera società civile per assicurare un futuro alla nostra Terra e alle generazioni future;
- Collaborare all’organizzazione di conferenze stampa e convegni (con relatori di alto profilo) che SIMA potrà predisporre in coordinamento con le Università, per coinvolgere l’opinione pubblica e spingere i decisori a compiere i decisivi progressi verso gli adempimenti dell’Accordo di Parigi e degli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite.